
Per tre giorni Calcutta ignorò l'ampiezza della catastrofe. L'uragano aveva distrutto le linee telefoniche, le emittenti radio, le strade, i trasporti. Una vedova di trentacinque anni testimonierà: “Quegli uomini erano la bontà in persona. Uno di loro mi ha detto:”Soprattutto non abbia paura per la sua bambina, sarà al sicuro. Le troveremo un lavoro. E fra due mesi torneremo a trovarla con lei e le porteremo le quattro o cinque rupie del suo salario. Intano, eccole già cento rupie”.
Come tante altre vittime della tragedia, la povera donna non avrebbe mai rivisto la sua bambina. Ignorava che i sedicenti monaci erano in realtà ruffiani.
MA la vera solidarietà degli abitanti di Calcutta avrebbe riscattato mille volte queste mostruose imposture.
Max Loeb non dimenticherà mai l'esplosione di generosità che suscitò la catastrofe in tutta la città, in particolare tra i poveri degli slum. Si precipitarono a migliaia nelle sedi dei comitati di soccorso, nei club, nelle moschee, nei templi … per portare una coperta, un vestito, una candela, un sacchetto di riso …
“Un paese capace di tanta solidarietà è un esempio per il mondo”.
Vidi allora Bandana arrivare di corsa, con una ghirlanda in mano ... I suoi occhi a mandorla brillavano di gioia ... "Grande Fratello, sai la notizia?" gridò a perdifiato l'angelo della Città della gioia .. "Abbiamo vinto! Ora siamo forti come la gente del tuo paese ... Potremo irrigare i nostri campi, mietere il riso ... mangeremo tutti a sazietà." ....