Durante la Quaresima, un periodo di cambiamento, in cui la stagione si rinnova, si risvegliano i movimenti e con loro il bisogno di fluidità.
Ti concedi una pausa giornaliera di silenzio, un rituale personale, per fermarti a bere una tisana?
Assaporala lentamente ed immagina di liberare il tuo corpo da ciò che ti appesantisce, ma anche da ciò che oscura e grava la tua anima.
L'Equiseto è una pianta officinale perenne (alta dai 20-30 cm) prende il nome dall'unione delle parole latine, equi e setum, (cavallo e setola).
Le sue foglie assomigliano a degli aghi che si diramano in senso orizzontale e sono simili ai crini della coda del cavallo, per questo è conosciuta anche come 'coda cavallina'. Cresce bene in colonie e alla luce, pur amando i luoghi umidi e ombrosi.
Parola chiave: OSSA.
Il primo richiamo è l'apparato locomotore.
La sua forma rimanda all'immagine dello scheletro umano, in particolare alla colonna vertebrale. L'Equiseto è un simbolo di buona articolazione, struttura, chiarezza, ordine, tono, saldezza e durezza.
Grazie alla ricchezza di acido silicico, l'equiseto è un ottimo rimineralizzante.
La piante possono venire in aiuto a chi soffre di disturbi di questo tipo, soprattutto in fase preventiva. Promuove il recupero osseo, del connettivo, dei tendini.
In caso di osteoporosi: una rarefazione del tessuto osseo causata da una perdita di sali minerali (anche durante il periodo del climaterio).
Nel corpo umano si trovano grandi quantità di silicio nella pelle, nelle unghie e nei capelli, strutture che compiono una funzione di difesa.
Essendo un' erba purificatrice, agisce come cicatrizzante per curare piaghe e ulcere.
Questa pianta sostiene senza rigidità e dona scioltezza, infatti nella tradizione erboristica l' equiseto è consigliato come: diuretico per il benessere della Vescica e dei Reni. Questa funzione rimanda alla fluidità. Secondo l'abate Kneipp, il succo è un ottimo antiemorragico.
Curarsi con il cibo: silicio e calcio sono dei veri integratori alimentari che possono essere introdotti con la dieta. Il miglio è ricco di acido silicico. Le cime tenere dell'ortica sono ricche di silicio e di calcio.