ORO, INCENSO, MIRRA
Simbolicamente rappresentano:
l'oro la carità, l’incenso la preghiera, la mirra la penitenza.
Dalla gemmoresina, che si estrae dal tronco e dai rami, si distinguono due varietà: la mirra in lacrime, in grani tondeggianti e la mirra formata da masse di colore bruno.
La mirra che cola spontaneamente dagli alberi, goccia a goccia, è la preferita. La migliore specie selvatica è quella dell’estate.
Nell’antichità la si usava per la guarigione delle ferite e delle piaghe.
Come l’incenso, la MIRRA è una PIANTA SOLARE.
Questo legame con il sole è testimoniato da un’usanza: “Tutta la raccolta di Incenso e Mirra viene accumulata nel tempio del Sole che è il sito più sacro del paese di Saba”. Gli aromi naturali appartenevano alla potenza del Fuoco.
Mentre l'incenso dona stabilità emotiva e collega Terra e Cielo, in AROMATERAPIA, la fragranza dell’olio essenziale della MIRRA si utilizza quando c'è un blocco nel proprio cammino e non si sa quale strada prendere. Ci connette al riequilibro dei centri energetici del corpo ed è indicato durante le pratiche di meditazione e yoga.
In relazione ai CHAKRA: cicatrizza le ferite; dopo la guarigione lascia andare il dolore e la sofferenza; conduce al crocevia e all’ascolto più intimo con la voce interiore; è un ponte tra il piano fisico e quello mentale e viceversa.