AIKIDO DOLCE, perché no?
Il compito del Naturopata è di stimolare le capacità di auto guarigione dell’organismo, con trattamenti dolci come: la reflessologia plantare, l’acqua, la luce, il massaggio olistico, la dieta, il movimento, il riposo, lo yoga.
disegno di Raffaella
Percepisco una relazione tra lo yoga, la pratica dell’Aikido e il sentiero della natura, un legame che si realizza in armonia.
Attraverso la riproduzione visiva di forme, l’ aikidoka apprende osservando, in un luogo che si chiama dojo, in un campo che prende il nome di tatami.
Come in una poesia, i gesti, il tono muscolare, la centralità, la direzione, lo sguardo, l’ordine, la pulizia… trasformano la pratica in un rituale.
L’Aikido nasce come un’arte marziale non a livello agonistico, non ci sono gare.
Attraverso la pratica ci accompagna in un percorso di trasformazione.
L’obiettivo è quello di sviluppare l’ attenzione, la coordinazione, l’ equilibro per un apprendimento non solo fisico, ma anche cognitivo.
La prossemica dell’ Aikido studia lo spazio e le distanze come fatto comunicativo.
Si pratica con l’altro, si crea una relazione di scambio tra il dare e il ricevere.
Porto nel cuore questa frase di Yoji Fujimoto Sensei, mio Maestro di Aikido:
“Quando i vostri occhi entrano in contatto con quelli di un’altra persona, salutatela con un sorriso e lei ricambierà il vostro saluto con un altro sorriso” .
Lo ricordo così, con il suo sorriso.