Ci siamo conosciute sul tatami. L’esperienza dell’Aikido in che modo ha contribuito ad essere quella che sei?
L’esperienza dell’Aikido ha formato completamente la mia essenza, ho iniziato a praticare a 14 anni e sono quella che sono completamente grazie al lavoro piacevolmente costante che ho svolto su me stessa facendo Aikido.
Nei momenti difficili della mia vita mi ha permesso di rialzarmi e sostenere la sofferenza, nei momenti sereni mi ha fatto risplendere di gioia, ho conosciuto persone stupende che mi hanno accompagnato nella crescita e prime tra tutte il Maestro Fujimoto che dal primo giorno in cui ho messo piede sul tatami fino al suo ultimo giorno di vita si è preso cura di me e della mia crescita.
Ci sono valori che riconosci essere importanti?
Il sogno che ho da sempre al mio interno è di restituire quello che mi è stato donato in tutti questi anni al mondo.
Mi piacerebbe che almeno una persona, tra tutte quelle che passano dal Dojo, possa provare quella stupenda gratitudine che provo io, possa trovare nel Dojo un luogo di conforto, di divertimento, di crescita, di pura bellezza. Per questo ogni giorno, con i miei mille difetti, mi impegno al massimo per sostenere questo luogo magico.
Qual’è la qualità che ti ha sempre accompagnato nei momenti più difficili della vita?
Senza dubbio la tenacia, lotto, lotto con tutte le mie forze fino alla fine, anche quando sono esausta e con poche risorse. C’è sempre una piccola parte di me che anche nei momenti più difficili mi spinge ad andare avanti.
Qual’è la qualità in cui generalmente ti riconoscono gli altri?
La qualità in cui generalmente mi riconoscono gli altri è la leggerezza e l’allegria.
La leggerezza mi appartiene nel profondo e quando sono in asse e sto bene mi viene naturale esprimerla.
Per quanto riguarda l’allegria, invece, non mi viene così naturale ma spesso per il bene di chi mi sta vicino mi sforzo con fatica di accantonare i pensieri negativi per portare buonumore nel gruppo.
Senti di avere un codice d'onore personale?
Sono la mamma di due bambini meravigliosi, ho deciso di intraprendere questa avventura ed è difficile, impegnativa e a volte mi sembra di non riuscire a stare dietro a tutto e forse è proprio così. Ma la verità è che non avrei mai perdonato il Dojo e l’Aikido se avessi dovuto rinunciare alla mia maternità. A volte si rimandano le cose, per fare meglio, per avere il tempo giusto, ma penso che quando senti dentro la voglia spontanea di accogliere una vita, non puoi rimandare perché quello è l’unico momento giusto anche se pieno, intenso e folle.
Se hai piacere di donare ad altri questa storia: CONDIVIDILA!
Il tuo contributo è un gesto di valore.