Incontrandoti dopo l’inaugurazione della tua MOSTRA a LUCCA, nel fare una breve sintesi hai dipinto con le tue parole un’immagine di gioia. In un’ottica emozionale, che cosa ti ha motivato nel realizzare un evento pubblico?
Ho pensato ad un evento pubblico per far conoscere la mia arte in un contesto non digitale ma in presenza dove le persone potessero entrare in contatto diretto con le opere e da loro ricevere sensazioni, stimoli e impressioni.
Devo dire che per questo importante evento il Comune di Lucca mi ha dato molto supporto, sia mettendo a disposizione la bellissima Chiesa Barocca di Santa Caterina, sia promuovendo l’evento attraverso social e quotidiani.
Son entusiasta per come sta andando, per l'affluenza del pubblico e soprattutto per l'interesse riscontrato e i molti apprezzamenti ai miei dipinti.
Genitore, artista, counselor, maestro di Yoga, praticante di Reiki e altri skill affini al tuo essere MULTITASKING, con questa premessa, la prima cosa che mi verrebbe da chiederti sarebbe: “… come convivono in te questi ruoli … se fossero dei colori?”
E’ una bellissima domanda, ed è un tema a cui penso spesso con piacere. Se fossero dei colori potrei dire che sarebbe il risultato del composto tra rosso, bianco, un pochino di ocra, un pochino di verde, un pochino di blu.
Dal 1992 al 2009 ho lavorato come falegname e ci ho messo 17 anni per capire che non era il lavoro che avrei voluto fare per tutta la vita e nel 2009 (dopo anni di sofferenza interiore ed economica) presi la decisione di chiudere l’attività iniziata da mio padre: lì ho iniziato la mia rivoluzione cercando di esprimere ciò che avevo dentro attraverso la pittura.
In parallelo ho continuato la formazione con il Centro Studi Bhaktivedanta come counselor e come insegnante Yoga e dal 2012 al 2018 ho avuto la splendida opportunità di far parte dello staff dell’associazione: devo dire che sono stati anni bellissimi, ricchi di eventi e di insegnamenti, un'esperienza che porterò sempre con me con profonda gratitudine.
Oggi lavoro come artista e come consulente Olistico e sento una perfetta sinergia fra le due attività, in quanto espressione di me, del mio mondo. Anche il mio essere genitore si collega molto bene in quanto Hari (il mio bambino) è per me un grande maestro: il suo arrivo ha fatto emergere in me delle problematiche non risolte, nascoste; così è stata un opportunità per vederle, armonizzarle.
Da quando Hari è arrivato nella nostra famiglia è cambiato tutto, ma proprio tutto, sento una spinta più forte nel muovermi nel mondo, ma sento anche l’enorme responsabilità che ho.
In ultimo, ma non per ultima, colgo l’occasione di questa intervista per ringraziare colei che mi è vicina dal 2008, ovvero mia moglie Mandali (madre amorevole e brillante studentessa) che mi ha sostenuto in ogni momento e lo fa tutt’ora partecipando attivamente con idee e spunti creativi per le mie attività.
Nel presente, nella gamma delle sfumature cromatiche mescolate sulla tua tavolozza, cosa ha più piacere di condividere la tua ANIMA?
Che sono felice, sono felice per quello che ho e sono felice per quello che non ho, sento che questa vita è davvero un percorso evolutivo e ci sono sempre occasioni di crescita, se siamo orientati.
Per citare una frase di una canzone di Battiato: “ricordati che siamo niente… dei miseri ruscelli senza fonte”; credo che sia così, ovvero se non riscopriamo quella connessione alla Fonte Divina tutta la vita è una sofferenza con delle pause chiamate piaceri.
Con riferimento ad un testo a te caro, ti offro una metafora:
‘colui che come l’oceano rimane immutabile nonostante i fiumi che vi si gettano, può trovare la pace …’
In che modo risuona in te questo verso?
Sul piano cognitivo potrei dire che è un bel punto di arrivo, un obiettivo da raggiungere per poi sviluppare il rapporto con il Divino... ma io non sono lì e se ascolto il mio sentire, ho ancora tanto da lavorare per arrivarvi: pratico meditazione, seguo dei principi etici e vedo che tanto lavoro l’ho fatto ma ancora tantissimo altro ne devo fare.
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