PLANTAGO LANCEOLATA
Questa erba perenne è molto popolare. La sua forma è simile alla pianta del piede, per questo prende il nome di PLANTAGO, tuttavia, le hanno dato una grande quantità di nomi, tra i quali: lingua di cane, orecchio di lepre e altri ancora.
Il suo habitat è vario, si adatta a tutti i climi e terreni incolti, prati, pascoli, orti; cresce ovunque, nei luoghi aridi e anche umidi, sui bordi delle strade, tra i ciottoli, sui viottoli di campagna e tollera di essere calpestata.
La sua grande forza: si rialza sempre!
Per la sua grande capacità di adattamento è davvero una pianta resiliente!
Le amiche piante ci possono aiutare rispetto a questo argomento.
La piantaggine ci insegna che quando ci sentiamo oppressi e schiacciati, possiamo rimetterci in piedi.
In che modo entra in gioco la resilienza?
A volte siamo costretti a lottare per rimanere dove siamo, nel presente, in quello che c’è.
La lezione da apprendere: "La forza guaritrice è più forte di ciò che ci piega".
Come usare le foglie e i semi di Piantaggine?
Decotto depurativo: versare le foglie essiccate (30 gr.) in un litro d’acqua e lasciale bollire per circa 20 minuti. Filtrare il liquido e berne un bicchiere a digiuno la mattina e altre due durante la giornata.
Infuso per l’intestino: utilizzare le foglie fresche e versarle in un litro di acqua bollente. Colare il liquido dopo qualche minuto e sorseggiare durante la giornata a piccole dosi.
Come cataplasma, raccogliere una manciata di foglie fresche, lavarle, farle asciugare e batterle. Applicarle sulle piaghe per favorire la cicatrizzazione.
Come decotto per uno stomaco infiammato: fare bollire 40 gr di foglie di piantaggine in 3/4 di litro d’acqua per 20 minuti. Filtrare il decotto e addolcire con miele. Berlo durante la giornata.
Come infuso per la respirazione si possono utilizzare i semi di Piantaggine (5 gr.) e versarli in 100 gr di acqua bollente. Colare dopo qualche minuto e aggiungere del miele.
La RESILIENZA a portata di mano:
Non è la specie più forte a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento
@ Charles Darwin
E’ sperare la cosa più difficile. La cosa più facile è disperare ed è la grande tentazione
@ Charles Peguy
… gli uomini non fanno sbagli, sono gli sbagli che fanno gli uomini
@ Syrley Mac Clean
Hai piacere di condividere una frase o una parola “resiliente”?
Apprezzo l’uso delle sue foglie in tisana, con la piantaggine, una buona combinazione per alleviare le infezione del sistema respiratorio. Crescono insieme negli stessi prati di montagna e ai cigli delle strade. Le foglie di piantaggine sono ricche di principi attivi che leniscono il dolore delle infiammazioni delle prime vie respiratorie.
La sua forma è simile alla pianta del piede, per questo prende il nome di PLANTAGO.
Il suo habitat è vario, si adatta a tutti i climi e terreni incolti, prati, pascoli, orti.
Questa erba cresce ovunque sui bordi delle strade e tollera di essere calpestata, tuttavia, si rialza sempre. Ci insegna che quando ci sentiamo oppressi e schiacciati, possiamo rimetterci in piedi.
La lezione da apprendere: "La forza guaritrice è più forte di ciò che ci piega".
Il TIMO, come la piantaggine, può curare il mal di gola e le malattie bronchiali.
Il TIMO, come erba aromatica ha innumerevoli virtù. Le sue qualità simboleggiano l’uso creativo dell’aggressività e della forza, per combattere, senza lasciarsi intimorire. Ci aiuta ad affrontare i problemi e a risolverli con coraggio.
Il suo legame con la gola e alla zona del collo ci incoraggia a parlare chiaro e a dire anche ciò che tanti non vorrebbero sentire?
IN AROMATERAPIA è uno dei migliori antibiotici.
- Il suo nome deriva dal greco thymos che esprime il significato di ’stima e di onore, di chi è temuto con rispetto’ le virtù dei suoi principi attivi.
- In latino fu tradotto come thymus per via dell’uso sacrificale del timo, un arbusto adatto a produrre fumo, ad ardere come un profumo.
Nell’Iconologia di Cesare Ripa, mi colpisce l’immagine simbolica di una donna che tiene tra le mani un ramo di timo, sopra il quale vola un’ape.
La poesia di Emily Dickinson ci ricorda che per fare un prato ci vuole un trifoglio e un’ape ...
Le api, nei campi fioriti d’estate si affaticano al sole per succhiare il nettare che rende fragrante il miele di timo!
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